Domenica delle Palme: omelia di sant'Ambrogio

Fonte: FSSPX Attualità

 

Significato del Monte degli Ulivi



È con tutta comodità che Gesù, avendo abbandonato gli ebrei e deciso di dimorare nei cuori dei pagani, ascende al tempio. Perché il vero tempio è quello in cui il Signore è adorato in spirito e non secondo la lettera. Il vero tempio di Dio è quello che si basa sull'attaccamento della fede e non su costruzioni di pietra. Sono quindi abbandonati coloro che odiavano, e sono scelti coloro che dovevano amare. Per questo viene al Monte degli Ulivi a piantare, per una virtù di lassù, questi nuovi ulivi, la cui madre è la Gerusalemme di lassù. Su questo monte, è lui il giardiniere celeste, affinché tutti coloro che sono piantati nella casa del Signore possano dire, ciascuno per sé stesso: Quanto a me, sono come un ulivo carico di frutti, nella casa del Signore.

 

La montagna è Cristo



E dunque la montagna stessa è Cristo. Perché chi altri potrebbe portare un tale frutto, non di ulivi piegati sotto l'abbondanza delle loro bacche, ma di nazioni feconde sotto la pienezza dello Spirito? È colui grazie al quale ascendiamo e verso il quale ascendiamo. È la porta, è la via, colui che è aperto e che apre, colui a cui bussano quelli che entrano e che adorano quelli che hanno compiuto bene il loro dovere. C'era dunque un puledro nel villaggio, e il puledro era legato con un'asina; non poteva essere slegato se non per comando del Signore. È stata una mano apostolica a slegarlo. Questo è l'atto, questa è la vita, questa è la grazia. Quindi sii così anche tu, da poter slegare coloro che sono legati.

 

Significato dell'asino e del puledro



Consideriamo ora quelli che, scoperto il loro errore, furono cacciati dal paradiso e relegati in un villaggio. E vedrete come quelli che la morte aveva scacciato, la vita li ha richiamati. Questo è il motivo per cui troviamo menzionato in San Matteo e l'asina e il puledro. Dato che, in due persone umane, entrambi i sessi erano stati espulsi, era necessario che in entrambi gli animali venissero richiamati l'uno e l'altro sesso. In questa scena, la asina madre è come la figura dell'Eva dell'errore. Quanto al puledro, rappresenta la generalità del popolo dei Gentili; questo è il motivo per cui Gesù cavalca il puledro dell'asina, ed è stato sottolineato che nessuno lo aveva ancora cavalcato. Questo perché nessuno prima di Cristo chiamò i Gentili alla Chiesa. Infine in Marco, si ha la seguente frase: "Su questo puledro, nessun uomo aveva ancora cavalcato" (Mc 11, 2).

Omelia di sant'Ambrogio