Kerala: missione parzialmente compiuta per l'inviato del Papa

Fonte: FSSPX Attualità

Mons. Cyril Vasil

Si è conclusa il 22 agosto 2022, dopo tre settimane trascorse sul campo, la prima fase della missione di mons. Cyril Vasil, delegato pontificio straordinario incaricato di cercare di risolvere la crisi liturgica che imperversa nell'arcidiocesi di Ernakulam-Angamaly (India, Kerala). 

Tre settimane che non sono state facili per il presule di origine slovacca, rimproverato violentemente da molti fedeli ostili contro l'idea che si possa imporre loro una riforma che tuttavia epuri il rito siro-malabarese da certi arcaismi liturgici posti in essere da alcuni innovatori circa cinquant’anni fa.

Questa riforma è attualmente applicata solo da 6 delle 328 parrocchie della Chiesa siro-malabarese.

Prima di volare a Roma, mons. Vasil si è rivolto al sinodo della Chiesa locale riunitosi il 21 agosto a Cochin: il delegato pontificio ha colto l'occasione per ricordare che lo spirito di dissidenza nell'arcidiocesi è "pericoloso per la Chiesa".

Rientrato in Vaticano, mons. Vasil si è subito recato a riferire a papa Francesco della situazione, consegnando a lui e al Dicastero per le Chiese Orientali un resoconto dettagliato della sua visita: lo riferisce un comunicato diffuso dal sito ufficiale della Chiesa Siro-Malabarese Chiesa, il Sommo Pontefice avrebbe ringraziato il suo inviato per la sua fermezza.

La missione dell'uomo del Papa non è ancora completata: mons. Vasil ha indicato che tornerà in Kerala dopo aver ricevuto nuove istruzioni romane, e ha assicurato che sono stati messi in atto "meccanismi di monitoraggio".

Allo stesso tempo, il 25 agosto, i rappresentanti delle parrocchie della diocesi di Ernakulam-Angamaly si sono incontrati per ribadire la loro opposizione alle "misure repressive" messe in atto dalla gerarchia siro-malabarese. Anche quattro sacerdoti di un seminario sono stati sospesi dal loro incarico a causa del loro rifiuto di applicare la riforma liturgica.

Da parte sua Joseph Kurian, ex magistrato della Corte Suprema Federale indiana, di religione cattolica, invoca un compromesso: la riforma liturgica potrebbe essere applicata una domenica al mese in tutte le parrocchie, lasciando gli altri giorni alla discrezione del prete locale.

I prossimi giorni o settimane diranno quale delle due strade verrà scelta, quella del compromesso o delle sanzioni canoniche.