L'Unione Europea richiama Varsavia all'ordine

Fonte: FSSPX Attualità

Un progetto di legge polacco volto a criminalizzare la corruzione contro i minori nel paese, si scontra con l'Unione europea in nome di un presunto diritto all'educazione sessuale. La controversia tra Strasburgo e Varsavia arriva in un momento in cui la destra polacca ha appena vinto nelle recenti elezioni parlamentari, mantenendo la maggioranza nella Dieta (camera bassa), pur essendo diventata una minoranza al Senato.

 

Il 14 novembre 2019, il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione - 471 voti a favore, 128 contrari e 57 astensioni - per chiedere alla nuova Dieta polacca di respingere un disegno di legge per criminalizzare l'educazione sessuale dei minori. Sulle rive della Vistola, dove il secolarismo non regna ancora sovrano, si apprezza poco questa ennesima interferenza da parte dell'Unione.

 

La controversia risale a poche settimane fa, quando l'associazione "Per il diritto alla vita" - Pro Pravo do Zycia - ha lanciato una petizione con il titolo di "Stop alla pedofilia", raccogliendo più di 265.000 firme, al fine di vietare e punire qualsiasi azione volta alla corruzione dei minori nello spazio pubblico, in particolare nelle scuole.

 

Avendo ampiamente superato i 100.000 richiesti per la sua considerazione, l'iniziativa popolare è stata ricevuta dalla Dieta uscente, il 17 ottobre 2019, per diventare un disegno di legge: se fosse approvato, i seminari di l'educazione sessuale organizzati per i minori in alcune istituzioni diventerebbero illegale, pena tre anni di reclusione per i trasgressori.

 

Véronique Séhier, copresidente della Pianificazione familiare e relatore di un progetto presentato - coincidenza? - il 12 novembre 2019, dal Consiglio Economico e Ambientale Sociale (CESE) sulle «minacce contro i diritti sessuali» avverte: «Una donna polacca dovrebbe avere gli stessi diritti di una donna francese».

 

L'ampia vittoria del partito di destra Diritto e Giustizia - Prawo i Sprawiedliwosc (PiS) - alle elezioni parlamentari del 13 ottobre dovrebbe consentire alla Dieta di Varsavia di resistere alle pressioni del parlamento di Strasburgo. Almeno questo è ciò che possiamo sperare, non solo per la Polonia, ma per tutti coloro che, in Europa, vogliono veder cessare questa corruzione della morale imposta da un'istanza senza legittimità.