Monsignore in spiaggia

Fonte: FSSPX Attualità

Mons. Gabriel Antonio Mestre

Finora conoscevamo la donazione-partizione che permette di trasmettere e distribuire un futuro patrimonio durante la vita. Con papa Francesco appare la nomina-eredità che consiste nel nominare vescovi a sua immagine, per salvaguardare la sua eredità e perpetuare le sue riforme.

Sono stati appena nominati: il 26 maggio mons. Jorge Ignacio Garcia Cuerva, 55 anni, arcivescovo di Buenos Aires; il 12 giugno, mons. José Cobo Cano, 56 anni, arcivescovo di Madrid; 22 giugno, mons. Luc Terlinden, 54 anni, arcivescovo di Mechelen-Bruxelles.

Non hanno 60 anni, sopravvivranno a Francesco e potranno continuare il suo lavoro per 20 anni. Sono per una "Chiesa in uscita", aperta alle "periferie".

Ultima nomina, quella dell'argentino Gabriel Antonio Mestre, 54 anni, arcivescovo di La Plata. Il 28 luglio succede a mons. Victor Manuel Fernández, recentemente nominato capo del Dicastero per la Dottrina della Fede, e che sarà creato cardinale nel concistoro del 30 settembre.

– A questo proposito, alcuni vaticanisti romani ritengono cum grano salis che la parola "creazione" si adatti perfettamente al caso di mons. Fernández, poiché si tratta effettivamente di una creazione ex nihilo… da un nulla filosofico e teologico.

Per tornare a mons. Mestre, è decisamente a favore di una "Chiesa in uscita", ma sulla spiaggia, nelle "periferie" marine… Il suo apostolato acquatico è ben visibile su Internet. Nel gennaio 2019, allora vescovo di Mar del Plata, è apparso su una spiaggia affollata, dove ha abbandonato la sua croce pettorale e il suo anello pastorale con un costume da bagno e occhialini da nuoto.

Questo outfit minimalista permette di scoprire il fisico di un bagnino, ma non la corporatura di un atleta della fede o di un soldato di Cristo. Probabilmente ha riposto nello sgabuzzino degli accessori preconciliari lo scudo della fede, l'elmo della salvezza e la spada dello Spirito. Forse sono stati sostituiti da uno strato di crema solare?

Secondo il quotidiano di Mar del Plata, La Capital, mons. Mestre riflette fedelmente la teologia di Papa Francesco e le sue principali priorità pastorali, soprattutto attraverso il suo apostolato verso i poveri - sottolineando la necessità di raggiungere le periferie - così come attraverso i suoi sforzi per promuovere il dialogo ecumenico e interreligioso. Ciò significa che l'eredità è in buone mani!

Ma a nessuno sfugge che queste nomine episcopali vengono effettuate con una certa fretta, come se i mesi fossero contati... Il Papa, a corto di tempo, sarebbe oppresso dal timore di vedere fallite le sue riforme ultraconciliari, cadere in acqua e colare a picco? In questo caso è davvero necessario e urgente nominare vescovi che sappiano nuotare.

Don Alain Lorans

Mons. Mestre è a sinistra