Rendete il mio cuore simile al vostro

Fonte: FSSPX Attualità

"Voi tutti che passate per la via, considerate e osservate se c'è un dolore simile al mio dolore, al dolore che ora mi tormenta,

e con cui il Signore mi ha punito nel giorno della sua ira ardente." (Lam 1, 12)

 

Nessuno saprà quale fosse il dolore della Madre di Dio di fronte alla Passione di suo Figlio. Ciò richiederebbe essere un testimone oculare delle punizioni inflitte al Salvatore. Seguire gli eventi della Passione ora per ora, minuto per minuto, cercando le più piccole informazioni sullo svolgersi degli eventi.

Presenti discretamente davanti al pretorio di Pilato, bisognerebbe seguire con angoscia lo svolgersi di questa caricatura di processo, lasciarsi trafiggere dall'odio implacabile dei nemici di Gesù e lasciarsi sballottare da speranze a delusioni, in balia della procrastinazione di Pilato.

Soffrire la gioia insensata dell'assassino Barabba, preferito al taumaturgo di Nazaret che "passava facendo del bene" (At 10, 38), vedere il volto gonfio di Gesù flagellato e oltraggiato, per seguirlo infine lungo il cammino verso il Golgota e assistere, impotenti, alla sua uccisione.

Sarebbe anche necessario essere uniti a Gesù con un vincolo di affetto così stretto come quello di una madre, per sentire interiormente ciò che Gesù sopporta, affinché ogni colpo, ogni insulto, ogni tradimento, risuoni in noi come la risposta della sofferenza dell'anima di Gesù.

Infine, si dovrebbe avere un cuore con una sensibilità simile alla sua, e questo è il privilegio di Gesù solo, che riceve il proprio Cuore da Maria.

È impossibile per noi? Riusciremo mai a entrare nell'intimità di questi due cuori straziati che battono e soffrono all'unisono? Tutt'altro, e siamo esortati a lasciarci raffinare da questi due amori per "avere in noi i sentimenti che furono quelli di Cristo Gesù" (Fil 2, 5).

Gesù si premurò di rettificare l'affetto delle figlie di Gerusalemme, che non si curarono che il suo sangue potesse essere versato invano su molte anime. Corregge quello di Maria Maddalena, le cui esuberanti dimostrazioni sono ancora troppo umane.

Insegna a Pietro a guardarsi dal suo fugace ardore; ai figli del tuono, Giacomo e Giovanni, a frenare il loro spirito di vendetta (Lc 9, 54-56). E poiché presto non sarà più visibilmente presente, affida la sua Chiesa - nella persona dell'apostolo san Giovanni - alla propria Madre che saprà continuare l'educazione di questo cuore verginale.

Non è per altro motivo che la Beata Vergine chiede che le " si tenga compagnia" meditando i misteri del Rosario nei primi sabati del mese.

Mentre andiamo dalla Madre di Dio, pensando a Gesù nella sua Passione, a poco a poco il suo affetto permeerà i nostri cuori, e ci insegnerà a restituire al Cuore di Gesù qualcosa di diverso da "oltraggio, sacrilegio e indifferenza".

Non trascorriamo la Settimana Santa senza chiedergli di formare in noi il Cuore del suo divin Figlio.