Santa festa di Maria Regina!

Fonte: FSSPX Attualità

Il mese di maggio si chiude oggi con la festa di Maria Regina.

 

Questa festa è stata istituita per chiudere solennemente il mese di Maria, il 31 maggio. Papa Pio XII la istituì con la sua enciclica "Ad caeli Reginam", datata 11 ottobre 1954.

"Concedici, Signore, grazie al sostegno della Beata Vergine Maria, nostra Regina, di cui celebriamo la festa, di poter ottenere la pace in questa vita e la gloria nell'altra". Orazione della messa.

Ecco un passo dell'omelia di san Pietro Canisio che la Chiesa ha letto nel secondo notturno di questa festa:

Perché non dovremmo rivolgerci alla Beata Vergine Maria col titolo di Regina, come fanno san Giovanni Damasceno, sant'Atanasio e altri, dal momento che suo padre Davide, illustre re, e anche suo Figlio, il Re dei re e il Signore dei signori, il cui impero è infinito, ricevono nelle Scritture le più splendide lodi?

È Regina, inoltre, se la paragoniamo a coloro che, come dei re, hanno ottenuto la regalità celeste con Cristo, sommo Re, come coeredi e, secondo la parola della Scrittura, stabiliti con lui come fossero sullo stesso trono.

Ed è la Regina perché non è seconda a nessuno degli eletti, ma prevale in dignità sugli angeli come sugli uomini, tanto più che nulla può superarla in sublimità e santità, poiché lei sola ha lo stesso Figlio di Dio Padre e, avendo sopra di sé solo Dio e Cristo, vede tutto il resto sotto di sé.

Il grande Atanasio disse mirabilmente: "Maria è ritenuta non solo Madre di Dio, ma anche, esattamente e veramente, Regina e Sovrana, poiché Cristo, nato da questa Vergine Madre, rimane tanto Dio e Signore quanto Re. È dunque a questa Regina che vengono rivolte le parole del Salmista: La Regina stava alla tua destra nella sua veste d'oro."

Abbiamo quindi ragione a chiamare Maria non solo Regina del Cielo, ma anche Regina dei Cieli, come Madre del Re degli Angeli, come amica e sposa del Re del Cielo.

Sei dunque tu, augusta Regina, sei tu, Madre fedelissima, o Maria, che nessuno piamente implora invano, a cui tutti i mortali sono legati dall'eterno ricordo delle tue benedizioni, sei tu che prego e imploro, instancabilmente e con rispetto, di voler ratificare e accogliere tutte le testimonianze della mia devozione nei tuoi confronti, di degnarti di misurare i poveri omaggi che ti offro secondo lo zelo con cui la mia volontà li offre, e degnarti di raccomandarli al tuo Figlio onnipotente.