Una testimonianza di Mons. Huonder (2)

Fonte: FSSPX Attualità

In una testimonianza ripresa dal canale YouTube Certamen, Mons. Vitus Huonder, già vescovo di Coira, spiega come si sia ritirato in una scuola della Fraternità San Pio X dopo aver lasciato la diocesi di cui era pastore, e come da allora sia cambiato. Il secondo episodio è intitolato: "Novus Ordo Missæ".

La prima parte di questo secondo episodio inizia con una forte affermazione: "L'abbandono della Tradizione si fa più dolorosamente sentire nel cambiamento del rito del santo sacrificio della Messa". Mons. Huonder osserva che, nonostante certe formulazioni del Concilio, "ci è stato presentato un rito nuovo e fortemente modificato, con una teologia della Messa altrettanto fortemente modificata".

Continua la testimonianza: "l'abbandono della fede eucaristica tradizionale si è manifestato nel 1969 con la costituzione apostolica Missale Romanum (…) e con l'introduzione del Novus Ordo Missae". L'ex vescovo di Coira ricorda poi le osservazioni fatte dal Breve esame critico, che, dice, "non sono state prese sul serio".

La seconda parte ricorda ciò che rappresenta la Messa tridentina e il testo della bolla Quo primum di papa san Pio V. Il presule ne deduce: "La liturgia romana tradizionale è paragonabile a una confessione di fede. Non può essere modificato nella sua sostanza. Pertanto, non può nemmeno essere vietata".

"Attraverso la sua bolla, Pio V non crea nulla di nuovo. Piuttosto, afferma la legittimità della pratica della fede in questa forma di liturgia. Conferma l'autenticità di questo deposito di fede. Tale bene non può mai essere tolto ai fedeli."

La terza parte mette in luce i due mezzi che hanno permesso di fare pressione sui fedeli e sui sacerdoti per imporre brutalmente riforme del tutto discutibili: l'obbedienza e il magistero vivente. La prima è stata concepita in modo "servile", e permetteva abusi di autorità. Il secondo è stato concepito come capace di disporre della Tradizione, mentre è regolato da essa.

La quarta parte, infine, è intitolata "assenza di pietas", cioè "una devozione e una stima, un rispetto per i Padri, per il passato della Chiesa, per la dottrina e la morale tradizionale". Mons. Huonder prosegue: "È proprio questa pietas che è mancata nel periodo conciliare e postconciliare", con due conseguenze.

La prima è il modo in cui abbiamo trattato "il patrimonio della Chiesa, le chiese e i loro arredi, i paramenti sacri, le persone legate alla Tradizione, i sacerdoti che, per motivi di coscienza, hanno voluto rimanere fedeli alla liturgia tradizionale".

La seconda conseguenza è stata "lo stato d'animo che regnava in ampi circoli, uno stato d'animo che portava a guardare dall'alto in basso il passato, con disprezzo, sarcasmo e compiacimento, e che non esitava a disprezzare anche ciò che era sacro e intoccabile". E conclude: "Ci si può chiedere, dopo tutto quello che è successo, se quanto fatto sia stato un'iniziativa credibile? Era dettata dalla pietas? »

Mons. Huonder parla in tedesco, ma la sua testimonianza è sottotitolata in francese. Link per la seconda parte: https://youtu.be/BRoTikqcMO8