Castel Gandolfo: il palazzo papale danneggiato da un incendio

Fonte: FSSPX Attualità

Un incendio provocato dall'impianto di condizionamento si è propagato al piano terra e al primo piano della residenza estiva dei papi a Castel Gandolfo. Un disastro in gran parte oscurato dalle novità religiose del sinodo.

Niente era filtrato, oltretevere. È il quotidiano italiano Il Messaggero, nell'edizione dell'11 ottobre 2023, a rivelare che un incendio è scoppiato "pochi giorni prima", nella sala del Concistoro del palazzo pontificio di Castel Gandolfo, residenza estiva dei papi fino al 2013.

Al momento non è ancora possibile individuare con precisione la causa dell'incendio, anche se il portavoce della Sala Stampa della Santa Sede ha subito escluso il dolo: "Probabilmente si tratta di un cortocircuito nell'impianto di climatizzazione", ha detto Matteo Bruni. 

Da parte vaticana si è rimasti, in un primo momento, piuttosto discreti sull'entità dei danni: "Non posso fornire dettagli, vi prego di contattare suor Raffaella Petrini", ha risposto laconicamente al telefono al Messaggero Andrea Tamburelli, direttore del palazzo, trasformato in un museo da Papa Francesco. Vatican News ha fornito ulteriori dettagli il 14 ottobre.

Prima di essere domato, l'incendio ha raggiunto parte della tappezzeria delle pareti e il tessuto di quattro sedie. Tra gli arazzi presenti nella stanza, solo uno necessiterà di un leggero restauro perché un angolo è stato annerito dal fumo. Non è stato danneggiato nulla di valore. I vigili del fuoco, intervenuti più tardi, hanno confermato la stabilità del tetto e delle pareti. Il fumo non ha raggiunto la vicina Cappella di Urbano VIII, che è assolutamente intatta.

Dal 2016 il luogo di vacanza dei Papi nel Lazio ha aperto le sue porte a visitatori e curiosi. Il palazzo entrò in possesso del Vaticano nel 1596 come parte del pagamento di un debito da parte della famiglia Savelli.

Progettata originariamente dall'architetto Carlo Maderno, la residenza papale fu riqualificata nel XVII secolo su richiesta di papa Urbano VIII, poi ammodernata sotto il pontificato di Pio XI. Il palazzo, che offre anche una vista mozzafiato sul Lago di Albano, è servito come residenza estiva per molti papi.

Nel cortile del palazzo, dove il Papa era solito – fino a Francesco – recitare l'Angelus estivo, sono esposti alcuni modelli di papamobili. Una scala conduce il visitatore alla galleria dei ritratti. Poi una seconda scalinata conduce agli appartamenti papali, ambienti decorati con marmi policromi e mobili artistici.

Si attraversa prima il Salone degli Svizzeri, così chiamato perché lì erano stazionate permanentemente le guardie del corpo del successore di Pietro. Una sala decorata oggi da una deposizione dalla Croce e da una Vergine del XVIII secolo realizzata da Domenico Corvi.

Segue la sala detta dei "Palafrenieri", dove sono state raggruppate alcuni sediari ad uso dei romani pontefici, poi la sala delle guardie nobili che contiene ricordi personali di Papa Pio IX.

Le sale più belle del palazzo sono senza dubbio la Sala del Trono e la Sala del Concistoro. Quest'ultima, decorata durante il regno di Pio IX, ospita un arazzo realizzato dalla manifattura Gobelins di Bruxelles e che rappresenta la Sacra Famiglia in Egitto.

Nel momento in cui scriviamo queste righe non sappiamo quali opere d'arte siano state colpite dal disastro, né l'esatta entità dei danni che secondo il servizio stampa vaticano sono "in fase di valutazione".