Primarie americane: dibattito sull'aborto

Fonte: FSSPX Attualità

In un primo dibattito televisivo, i contendenti alla nomina repubblicana per le presidenziali del 2024 si sono scontrati sui grandi temi della destra americana, in particolare sull'aborto, in assenza di Donald Trump, che ha concesso contemporaneamente un'intervista a X (ex -Twitter).

Il dibattito – il primo dei due programmati dal Comitato nazionale repubblicano – è stato trasmesso in diretta il 23 agosto 2023 su Fox News, dal Fiserv Forum di Milwaukee, Minnesota. Otto dei nove contendenti alla nomina repubblicana si sono scontrati, a volte senza mezzi termini, soprattutto sulla questione dell’aborto, e ogni candidato ha cercato di dimostrare delle convinzioni pro-vita.

Nikki Haley, ex governatrice della Carolina del Sud ed ex ambasciatrice degli Stati Uniti presso l'ONU, si è definita una "pro-vita dichiarata" e si è congratulata con la Corte Suprema del suo Paese per aver "finalmente riportato il dibattito sull'aborto nelle mani del popolo americano".

Interrogato sul divieto di qualsiasi interruzione volontaria di gravidanza (aborto) oltre il periodo di sei settimane in Florida, di cui è governatore, Ron DeSantis ha spiegato: "Bisogna sempre fare ciò che si rietiene giusto, io credo in una cultura della vita". Alla domanda se firmerà un divieto simile a livello federale come capo di Stato, il candidato ha risposto in modo più evasivo che "rimarrebbe dalla parte della vita come governatore e come presidente".

L'ex vicepresidente di Donald Trump, Mike Pence, ha fatto una toccante dichiarazione di fede cristiana, citando un passo della Bibbia, e si è definito il "campione della lotta per la vita al Congresso". Per lui l’aborto dovrebbe essere criminalizzato a livello federale a partire dalla quindicesima settimana di gravidanza.

I meno noti Doug Burgum e Tim Scott si sono opposti sul tipo di divieto che dovrebbe colpire l'aborto, il secondo difendendo una criminalizzazione a livello federale, il primo preferendo lasciare la libertà di scelta a ciascuno Stato.

Vivek Ramaswamy, primo candidato di religione indù, ha insistito sulle radici spirituali della crisi negli Stati Uniti: "La gente è così affamata e assetata di significato, solo la fede può porre rimedio a questo", ha spiegato. Strenuo difensore di Donald Trump, ha dovuto affrontare molti attacchi da parte dei suoi rivali, che sembravano considerarlo una minaccia più grande di Ron DeSantis.

Secondo la BBC, i vincitori di questo primo dibattito sono stati Vivek Ramaswamy, che ha giocato la carta dell'"outsider contrario all'establishment politico attuale", Mike Pence, combattivo ed esperto, e Nikki Haley, che si distingue suoi concorrenti non risparmiando critiche al Partito Repubblicano e a Donald Trump.

Inoltre l'ombra di quest'ultimo, come la statua del Commendatore, aleggiava sul dibattito. L'ex presidente, candidato alla rielezione, ha preferito essere interrogato su X dall'ex giornalista di punta di Fox News – che lo ha licenziato per le sue posizioni ritenute politicamente scorrette – Tucker Carlson.

Discutendo sul suo vantaggio nei sondaggi per non aver partecipato al dibattito di Milwaukee – "Sarei rimasto lì, per un'ora o due (…), a essere infastidito da persone che non dovrebbero nemmeno essere candidate alla presidenza?", ha scherzato – Donald Trump non ha esitato a scalfire il suo successore Joe Biden, "il peggior presidente della storia degli Stati Uniti", il cui "stato mentale è peggiore del suo stato fisico".

In termini di ascolti, l'ex presidente vince a mani basse: su X, lo show di Tucker Carlson è stato visto da 74 milioni di americani, mentre gli altri 8 candidati hanno raccolto 23,9 milioni di telespettatori su Fox News...